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Schmitt, Florent.

Compositore francese. Ammesso nel 1889 al conservatorio di Parigi, nel 1897 ottenne il 2° Grand Prix de Rome e nel 1900 il 1° con la scena lirica Sémiramis. Direttore del conservatorio di Lione dal 1921 al 1924, scrisse sulla “Revue de France” e dal 1929 al 1939 fu critico musicale di “Les Temps”. Nel 1936 successe a Dukas come membro dell'Institut dell'Académie des Beaux-Arts. Il gusto romantico di S. è evidente in una serie di pezzi per pianoforte, quali: Musiques intimes (1890-1904); Musiques foraines (1902); Suite sans esprit de suite (1937); Small gestures (1940). Ma la parte più originale della sua produzione consiste nel “dramma muto” La tragédie de Salomé (1911-20) e nell'opera Antoine et Cléopâtre (1920). Vanno citati ancora il Salmo XLVII e alcune composizioni da camera, tra le quali: il Quintetto per pianoforte e archi (1908); la Sonata per violino e pianoforte (1919); il Trio per archi (1944). Attratto, soprattutto all'inizio della carriera, dalle teorie delle avanguardie musicali francesi e non, S. approdò in seguito a un linguaggio, classico e romantico insieme, sorretto da una spiccata immaginazione sinfonica e da una notevole abilità contrappuntistica (Blâmont, Meurthe-et-Moselle 1870 - Neuilly-sur-Seine 1958).